SAYANAL - Sayanogorsk - Siberia Orientale - Russia

FATA European Group spa - Pianezza TO

Lo stabilimento della Società Sayanal, dove dal 1990 si produce foglio sottile di alluminio, è nato da un progetto di ingegneria finanziaria sviluppato dalla Divisione di Engineering di FATA European Group.

Sayanal nacque come Joint Venture paritetica tra FATA, VAMI - l'Istituto del Ministero dei minerali non ferrosi dell'USSR con sede a Lenigrado - , e l'americana Reynolds Metal Co.

Nella JV, VAMI metteva a disposizione il sito di Sayanogorsk e la materia prima, ovvero la bauxite; FATA avrebbe fornito la tecnologia e i macchinari per la laminazione dell'alluminio oltre ad occuparsi della realizzazione dell'impianto "chiavi in mano", ovvero dalla costruzione dei fabbricati fino all'organizzazione della produzione con la definizione del manpower, la formazione del personale e l'avviamento della produzione; mentre Reynolds si sarebbe occupata della commercializzazione degli articoli di alluminio prodotti.

I vantaggi erano indiscutibili per tutti i soggetti coinvolti: VAMI avrebbe coperto il fabbisogno interno di prodotti in foglio sottile di alluminio;  FATA avrebbe fornito il suo core-business rappresentato da un numero ingente di laminatoi; mentre Reynolds sarebbe entrata dalla porta principale nell'immenso mercato sovietico.

Il sito di Sayanogorsk fu scelto perché nonostante fosse lontano da tutto, era però vicino alle miniere di bauxite siberiane - materia prima da cui si ricava l'alluminio -, e alla centrale idroelettica di Sayano-Shushenskaya. La trasformazione della bauxite in ossido di alluminio (Al2O3 meglio conosciuta come Allumina), è infatti uno dei processi industriali più "affamati" di energia elettrica.

L'Architetto Bencini fu nominato per conto di FATA coordinatore delle opere edili.

Compito non facile perché il sito era situato in Siberia Orientale, a circa 4.000 km di distanza da Leningrado, che si trova invece sul Mar Baltico e dove presso il VAMI si eseguiva la progettazione esecutiva; ed era situato a circa 500 km da Krasnoyarsk, dove si trovavano il sito di prefabbricazione del calcestruzzo ed il più vicino aeroporto collegato con Leningrado e Mosca (per evitare di percorrere quei 500 km di steppa siberiana in auto, si proseguiva con piccoli turboelica fino all'aeroporto di Sayanogorsk allora sconosciuto alla YATA).

La costruzione era prevista in conglomerato cementizio ma la temperatura di progetto di -55°C, e quella media annuale di -10°C, non erano compatibili con il getto in opera se non per un brevissimo periodo estivo, e quindi le strutture venivano trasportate su gomma da Krasnoyarsk.

A questi problemi logistici già complessi da affrontare e risolvere, si aggiunse il disastro della centrale nucleare di Chernobil che, anche se avvenuto nel 1986, quindi due anni prima dell'inizio dei lavori a Sayanogorsk, dirottò successivamente buona parte del calcestruzzo sovietico alla realizzazione dell'immenso sarcofago costruito per confinare l'emissione di radiazioni, quindi anche dalla centrale di betonaggio di Krasnoyarsk, bloccando l'avanzamento della costruzione dei fabbricati per diversi mesi.

L'Arch. Bencini trascorse più di un anno tra Leningrado e Sayanogorsk, ed oggi lo stabilimento di laminazione (foil mill) unitamente a quello di produzione dell'alluminio (smelter) è il più grosso centro completo integrato per la lavorazione dell'alluminio, dalla bauxite al rotolo di uso domestico per proteggere i cibi, di tutta la Russia.

Molte cose sono intanto mutate da allora. 

Oggi la Società Sayanal ed il Ministero VAMI fanno parte del Gruppo Statale Rusal; Reynolds è stata assorbita da ALCOA Inc.; la città di Leningrado ha ripreso l'antico nome di San Pietroburgo; e la stessa URSS è oggi Russia.

Nelle fotografie in alto, impianti di laminazione dell'alluminio.

Sopra, la diga di Sayano-Syushenkaya che alimenta l'omonima centrale elettrica, cardine dello smelter di SayanaI.

La trasformazione della bauxite in allumina è infatti uno dei processi industriali che richiede maggiore energia elettrica.